La Curva a U della felicità: quando invecchiare diventa un’arte
“Beati loro, sono giovani e felici!” Quante volte l’hai sentito dire? Io moltissime.
Quando ero giovane, peraltro, non ero affatto felice. Ero sempre pressata dalla mia competitività e dal desiderio di dimostrare alla mia famiglia che si sbagliavano sul mio conto. Correvo come una pazza per arrivare puntuale all’uscita della scuola, scrivevo articoli scientifici alle cinque del mattino, meditavo alle sei e quando alle otto ero davanti alla scuola di mio figlio avevo la sensazione che fosse già mezzogiorno, mentre dovevo ancora iniziare la mia giornata lavorativa vera e propria.
A cinquant’anni mi sono ritrovata con un ematoma subdurale. Il mio corpo aveva detto basta prima della mia mente.
La scienza della felicità: non siamo soli in questa curva
Anni dopo ho scoperto che quello che stavo vivendo aveva un nome scientifico. Due economisti, David Blanchflower e Andrew Oswald, avevano analizzato dati sulla felicità di oltre 500.000 persone in 80 paesi diversi, rivelando una curva a forma di U sorprendentemente universale.
La felicità cala progressivamente dalla giovinezza fino a raggiungere il punto più basso intorno ai 50 anni, per poi risalire costantemente fino ai 70-80 anni. Questo pattern si ripete indipendentemente dal reddito, stato civile, educazione o salute.
Durante la diretta Instagram di sabato scorso, abbiamo esplorato insieme come spesso cadiamo in quella che Russ Harris chiama “La trappola della felicità” (gratis su Kindle unlimited) nel suo libro omonimo: l’idea che dovremmo essere sempre felici e che qualcosa sia sbagliato in noi se non lo siamo. Ma cosa accadrebbe se scoprissimo che la “crisi” di mezza età non è un difetto, ma una caratteristica universale dell’esperienza umana? E se scoprissimo che la situazione giovanile va peggiorando in maniera impressionante? Un fenomeno preoccupante è la crescente solitudine tra i giovani, con tassi di suicidio e dipendenze fatali in calo nella maggior parte dei paesi ma non negli Stati Uniti e Corea del Sud. Nel 2023, l’11% delle giovani donne americane si trovava in uno stato vicino alla disperazione, e il 19% degli adulti sotto i 30 anni ha dichiarato di non avere nessuno su cui contare – un aumento del 39% rispetto al 2006 Il World Happiness Report 2025 evidenzia che l’Italia si posiziona al 40° posto e sottolinea l’importanza della benevolenza: nei paesi dove la generosità è diffusa, il benessere è più equamente distribuito
Gli Ingredienti della Risalita: La Mia Personale Rivoluzione
Mi sono chiesta cosa ha fatto risalire la mia curva della felicità. Le scelte professionali che ho fatto comportavano dei rischi, ma mi hanno dato finalmente la sensazione di essere padrona della mia vita. La fatica che facevo ha acquistato un altro significato: stavo lavorando per costruire qualcosa di mio. Ma c’è stato un momento di svolta ancora più profondo. Quando ho iniziato a prendermi cura dei miei genitori nella fase finale della loro vita, qualcosa è cambiato nella mia prospettiva. I loro tratti difficili da sopportare avevano cambiato importanza. Il tempo condiviso era diventato più prezioso perché sapevo che non ne avevamo molto.
Il segreto nascosto dell’invecchiamento consapevole
Qui risiede uno dei paradossi più belli dell’invecchiamento: “quando accetti che il tempo non è infinito, smetti di sprecarlo”. I ricercatori chiamano questo fenomeno “positivity effect” – l’effetto positività. Laura Carstensen e il suo team hanno dimostrato che con l’età diventiamo naturalmente più selettivi, privilegiando ciò che ha valore emotivo immediato.
Ho osservato questo anche nei miei pazienti ipocondriaci: la loro ansia per la salute era altissima quando stavano bene, ma di fronte a una difficoltà reale sono stati in grado di affrontare le cure senza anticipare catastrofi. Una volta guariti, hanno ripreso tranquillamente a preoccuparsi dell’eventualità di ammalarsi. Forse per essere davvero felici dobbiamo smettere di fingere che il tempo sia infinito. E smettere di fingere di poter sopportare qualunque relazione indipendentemente dalla sua tossicità. La tendenza a portare avanti relazioni tossiche diminuisce con l’età. Lo dimostra un dato interessante. La durata media di un matrimonio in italia è di 17 anni e le separazioni over 60 sono in crescita mentre sono in diminuzioni le separazioni a 35 anni.
Mindful Aging: L’Arte di Invecchiare Consapevolmente
Tutto questo mi ha portata a sviluppare l’approccio del Mindful Aging, che esploreremo insieme nel prossimo incontro dedicato proprio al tema della felicità. (Vuoi unirti a noi? Qui trovi il programma!) Non si tratta di pensiero positivo obbligatorio o di negare le difficoltà dell’invecchiamento, ma di riconoscere le opportunità uniche che ogni fase della vita ci offre.
Nel libro che sto scrivendo su questo tema, dedico un intero capitolo alla relazione tra invecchiamento e felicità, perché credo fermamente che gli stereotipi ci nascondano una verità scomoda: “invecchiare può essere un’opportunità straordinaria per diventare finalmente sé stessi.”
La tua personale curva della felicità
E tu, dove ti trovi sulla tua curva della felicità? Non in senso matematico, ma esistenziale.Ti propongo una piccola esplorazione, ispirata al lavoro di Carstensen sulla percezione del tempo:
Parte 1: Il tuo paesaggio emotivo
Pensa agli ultimi sei mesi. Se dovessi scegliere tre parole per descrivere il tuo stato d’animo dominante, quali sarebbero? Non le parole “giuste”, quelle vere.
Parte 2: La questione del tempo
Completa questa frase senza pensarci troppo: *”Se sapessi di avere solo un anno davanti a me, la prima cosa che farei sarebbe…”*
Parte 3: I tuoi ingredienti di felicità
Pensa a un momento recente in cui ti sei sentitə davvero bene. Cosa conteneva quel momento? Questi sono i tuoi ingredienti personali di felicità.
La Domanda che cambia tutto
Ecco la domanda che mi ha cambiato la prospettiva: “Se la felicità fosse una competenza invece che un caso fortunato, cosa potresti iniziare ad allenare?”
Come abbiamo visto nella diretta di sabato, spesso rimaniamo intrappolati nell’idea che la felicità sia qualcosa che ci deve capitare, invece di riconoscere il nostro margine di manovra. Non si tratta di controllare ogni emozione, ma di sviluppare una relazione più consapevole con la nostra esperienza.
Un Invito al Viaggio
Nel prossimo incontro di Mindful Aging esploreremo insieme come trasformare questa consapevolezza in pratica quotidiana. Scopriremo come la mindfulness può aiutarci a navigare la nostra curva della felicità con maggiore saggezza e compassione verso noi stessi.
Perché forse il vero regalo dell’invecchiamento non è la saggezza – spesso sopravvalutata – ma **la capacità di distinguere ciò che conta davvero da ciò che è solo rumore di fondo.**
A cinquant’anni correvo dietro all’approvazione di tutti. Ora so che l’unica approvazione che conta davvero è la mia. Non perché sono diventata egoista, ma perché ho capito che quando smetti di cercare disperatamente l’amore degli altri, paradossalmente diventi più amabile.
E questo, che tu abbia cinquant’anni o ottanta, è sempre il momento giusto per iniziare.
Con grazia e grinta
Nicoletta
© Nicoletta Cinotti 2025